Definizione
Con il termine uveite si intende un’infiammazione dell’uvea. Tuttavia questo termine viene ora utilizzato per descrivere molte forme di infiammazione intraoculare, che coinvolgono non solo l’uvea, ma anche le strutture adiacenti.


Classificazione

  • Anatomica:
    • Anteriori (le più frequenti: iriti e iridocicliti)
    • Intermedie
    • Posteriori
    • Panuveite
  • Clinica:
    • Acuta (insorge all’improvviso e persiste per più di 3 mesi)
    • Cronica (persiste per più di 3 mesi)
  • Eziologica:
    • Associate a malattie sistemiche (es. sarcoidosi)
    • Infettive (da batteri: tbc; funghi: candida; virus: herpes zoster): esogene / endogene
    • Infestazioni (con protozoi: toxoplasma; nematodi: toxocariasi)
    • Idiopatiche (circa il 25%)


Sintomatologia

  • Nelle uveiti anteriori i sintomi soggettivi principali sono: la fotofobia, la lacrimazione e il dolore (queste è più marcato nelle forme acute e più sfumato in quelle croniche; è raramente confinato al bulbo oculare, più spesso si irradia nel territorio della prima branca trigeminale, il nervo oftalmico). È anche possibile un obnubilamento o una certa diminuzione del visus per la presenza di cellule e di proteine essudative nell’umor acqueo. L’occhio rosso rappresenta il sintomo oggettivo più frequente e più eclatante delle patologie del segmento anteriore dell’occhio. Se è vero che nella maggior parte dei casi si tratta di congiuntiviti che rispondono bene al trattamento con una delle molte associazioni antibiotico-cortisoniche in commercio, è altrettanto vero che in alcuni casi l’occhio rosso è causato da patologie più serie: cheratiti e iridocicliti, glaucoma acuto, scleriti.
  • Nelle uveiti posteriori i sintomi soggettivi principali riguardano la qualità e la capacità visiva. Essi vanno dalla semplice fotopsia o miodesopsia alla macro e micropsia fino alla comparsa di scotomi e alla riduzione dell’acutezza visiva, che può essere anche molto pronunciata se vi è un focolaio flogistico in corrispondenza o vicino alla macula o alla papilla ottica. Un calo del visus graduale (nell’arco di settimane, mesi o anni) senza dolore è il sintomo di più frequente riscontro nella pratica clinica oculistica, specialmente nella fascia di età adulta-senile. In molti casi il calo graduale del visus dipende non da una causa singola, ma da più cause che concorrono a determinarlo in vario modo. Le principali cause sono: cataratta, glaucoma ad angolo aperto, degenerazione maculare, distacco di retina, vizi di refrazione, uveiti posteriori.


Terapia medica locale e sistemica

Lo scopo principale del trattamento delle uveiti è quello di prevenire le complicanze che possono causare calo della vista, di alleviare il dolore e se possibile trattare la patologia associata. I 3 gruppi di farmaci che si usano normalmente sono:

  • Midriatici: il trattamento base è la dilatazione pupillare, che decongestiona l’iride, rompe o impedisce la formazione di sinechie e corregge l’eventuale ipotonia da iposecrezione del corpo ciliare che può accompagnare le uveiti anteriori.
  • Steroidi: sono farmaci sintomatici che riescono a dominare il singolo episodio uveitico ma non alcun potere di prevenire le recidive.
  • Immunosoppressori: non debbono essere usati empiricamente, ma solo nelle patologie caratterizzate da iperreatività dei linfociti T o B.
  • Antibiotici o antivirali: usati per il trattamento delle uveiti infettive.
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